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Le quattro misure esposte di seguito sono destinate a sostenere meglio i familiari assistenti.
- Un congedo breve indennizzato dal datore di lavoro per consentire al lavoratore di assentarsi dal lavoro per assistere un familiare o il partner che convive con lui nella medesima economia domestica da almeno cinque anni. In tal caso il lavoratore ha diritto al massimo a tre giorni di congedo per evento e a dieci giorni all’anno.
- Un congedo lungo indennizzato attraverso le IPG che consente ai genitori di interrompere, in parte o del tutto, l’attività lucrativa per assistere i figli con gravi problemi di salute. In tal caso i genitori hanno diritto a un congedo della durata massima di 14 settimane, da prendere entro un termine quadro di 18 mesi. Il congedo può essere fruito in una sola volta o in singoli giorni e ripartito tra i genitori.
- Un’estensione del diritto agli accrediti per compiti assistenziali dell’AVS alle persone che assistono un familiare con una grande invalidità di grado lieve e a quelle che prestano assistenza al convivente, a condizione che la coppia abbia vissuto in comunione domestica da almeno cinque anni.
- Un adeguamento del diritto all’assegno per grandi invalidi e al supplemento per cure intensive per i minorenni in caso di degenza ospedaliera.
Una quinta misura prevede l’aumento dell’importo massimo riconosciuto per la pigione nel calcolo delle PC per i beneficiari che condividono l’alloggio con altre persone (v. anche Domande e risposte sulla riforma delle PC).