Si ha diritto agli accrediti per compiti assistenziali per gli anni in cui ci si occupa di parenti che percepiscono un assegno per grandi invalidi.
Sono considerati parenti il coniuge, i figli, i figliastri, i genitori, i fratelli e le sorelle, i nonni, i bisnonni, i nipoti, i suoceri, le nuore, i generi nonché il partner che vive con la persona assicurata nella medesima economia domestica ininterrottamente da almeno cinque anni.
La persona bisognosa di cure e quella che l’assiste devono vivere non troppo distanti l’una dall’altra. Questa condizione è adempiuta se la distanza tra le due persone non supera i 30 chilometri o l’ora di tragitto.
Gli accrediti per compiti assistenziali non sono prestazioni dirette in denaro, ma redditi fittizi che vengono iscritti nel conto individuale. L’importo degli accrediti per compiti assistenziali corrisponde al triplo dell’importo della rendita di vecchiaia annua minima al momento della nascita del diritto alla rendita. Nel caso dei coniugi, gli accrediti sono ripartiti a metà durante gli anni civili di matrimonio. La media degli accrediti per compiti assistenziali viene calcolata dividendo la somma dei medesimi per la durata di contribuzione complessiva.